domenica 28 settembre 2008

UNAM: gruppi violenti finanziati da partiti politici


L’obbiettivo di questi gruppi che fecero la loro comparsa negli anni 30 è di evitare la formazione di gruppi studenteschi.

El Bujadras, El Uva, El Gret, El He-Man, La metro, El blue, la Pene, El Demon sono i più conosciuti tra gli universitari. Dietro a questi nomi esistono storie di atti vandalici che abitualmente rimangono impuniti. Agiscono con violenza all’Universidad Nacional Autonoma de Mexico (UNAM) e storicamente, a quanto pare, sono appoggiati e protetti dalla classe dirigente al punto che molti di loro formano parte delle strutture direttive di alcuni partiti politici.
Un caso che testimonia questo nesso è quello di Alfredo Margarito Benitez Gonzalez, El He-Man, attuale membro del Partido Socialdemocrata (PSD), conosciuto dalle autorità e attivisti universitari come uno dei fondatori della Federation de Estudiantes del Sur (FES), gruppo porril che nacque nel 2006 dalla scissione della Llamada Alianza Universitaria, alla quale sono legati diversi gruppi che operano all’interno dell’UNAM.
I porriles, grave problema dell’istituzione pubblica dell’educazione media e superiore, sono organizzazioni il cui obbiettivo è quello di scoraggiare, tramite la violenza, la formazione di organizzazioni studentesche.
Non solo l’UNAM si trova a dover affrontare questo fenomeno. Istituzioni come il Politécnico Nacional, il Collegio de Bachilleres, il Collegio Nacional de Educaciòn Profesional Técnica (conalep), i centri di Bachillerato Tecnologico, Industrial e de Servicios (Cebetis) e Estudios Tecnológicos, Industriales y de Servicios (Cetis) e altre scuole private vedono la presenza di questi gruppi.
Hugo Sánchez Gudiño, investigatore della Facultad de Estudios Superiores Aragón e autore del libro Génesis: desarrollo y consolidación de los grupos estudiantiles de choque en la UNAM (1930-1990), definisce i porriles gruppi che per denaro «sono capaci di attuare atti molto violenti: la loro principale preda sono gli studenti universitari». I dirigenti dell’UNAM segnalano che i porriles « sono impiegati per fini differenti, è possibile vederli marciare tanto in proteste politiche che in eventi sportivi. Sono un buon affare per coloro che li appoggiano e che si servono di loro per ottenere benefici». Gli studiosi riferiscono che l’origine del porrismo è datata agli anni ’30, con i tifosi del futbol americano studentesco che si trasformarono in organizzazioni a delinquere con la spinta delle autorità politiche e universitarie.
Così le “truppe” di porriles avanzano, delinquono, aggrediscono, talonean (furto di gruppo) e addirittura picchiano chi cerca di ostacolarli. Fino a uccidere. Tutto per raggiungere i loro obbiettivi.
Spesso irrompono di sorpresa in alcune scuole per aggredire gli studenti, a volte con pistole.
I dirigenti universitari raccontano come utilizzino le feste che sono soliti organizzare nelle grandi osterie, fra fiumi di birra, per attirare le “nuove leve”. Non solo. Hanno creato anche numerosi siti internet dentro i quali minacciano i propri rivali, comunicando, oltre alle feste in programma, quali saranno gli attacchi seguenti.
I dirigenti universitari precisano la differenza tra i porriles e gli attivisti: questi ultimi sono studenti con un obbiettivo sociale, che cercano di migliorare l’università, mentre i porriles «ricevono ordini, agiscono con violenza e senza finalità socialmente utili».
La jornada 28/09/2008

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